giovedì 5 dicembre 2013

Il Desencuentro.

Questa parola non esiste in italiano: è l'opposto dell'incontro.


Nel tango c'è l'incontro e c'è il desencuentro. Senza non ci sarebbe il tango. Sapere che qualsiasi cosa accadrà nei prossimi 3 minuti dopo 3 minuti sarà finita, permette contemporaneamente una grande libertà e un grande impegno. La libertà di sapere che si può dare tutto e l'impegno di sapere che si deve dare tutto, perchè, nel bene o nel male, tra 3 minuti sarà finito e non ci sarà un altro tango uguale a quello che stiamo ballando. Senza il desencuentro non ci sarebbe il tango, senza il desencuentro non si potrebbe dare tutto nel tango che stiamo ballando adesso.
A parte il Tango di disincontri è costellato il percorso della nostra esistenza. Pensiamo alle persone che incrociamo più o meno casualmente ogni giorno; pensiamo a quante di queste finiranno per guadagnarsi un proprio spazio nella nostra vita. Pensiamo ora a chi ne è entrato e poi ne è uscito, pensiamo al desencuentro. A volte ci dispiace, a volte è un sollievo, a volte nemmeno ce ne accorgiamo.
Che qualcuno è entrato.
Poi è uscito.



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